L’uomo, secondo le stime dell’Istituto Superiore Di Sanità (Gruppo Di Studio Nazionale Inquinamento Indoor), inala dai 10.000 ai 20.000 litri d’aria al giorno e la maggior parte dell’aria inspirata proviene dagli ambienti indoor.
L’inquinamento indoor è responsabile, inoltre, del 2,7% del carico globale di malattia nel mondo (Fonte: Global Health Risks: Mortality and burden of disease attributable to selected major risks WHO, 2009).
In alcuni Paesi europei, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 20-30% delle famiglie ha problemi di umidità nelle abitazioni con un conseguente aumento del 50% del rischio di disordini respiratori e il 13% di casi di asma infantile.
Tra le patologie correlate agli edifici, le malattie allergiche respiratorie hanno un grande rilievo per il loro impatto sulla salute e la loro incidenza sta aumentando in tutta Europa. L’asma colpisce la popolazione adulta europea nella misura del 3-8%, mentre la prevalenza nella popolazione pediatrica è ancora maggiore.
Infine, va segnalato che in Italia trascorriamo l’89% del nostro tempo in ambienti indoor, con valori che oscillano tra l’84% e il 93%.
L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 del 2020 ha riacceso con forza, sin da subito, la necessità di rivedere e accelerare i protocolli riguardo la qualità dell’aria indoor, rimasti sopiti dalla carenza progettuale e che oggi reclamano tutta l’irresponsabilità per la mancata adozione di misure atte a prevenire e coadiuvare una pandemia di questa portata.
Se è vero che il contrasto alla malattia è affidato alla medicina, è altrettanto vero che le prime misure di contenimento sono quelle legate alla pulizia, igienizzazione e sanificazione degli ambienti.
In questa direzione, l’Istituto Superiore della Sanità ha pubblicato il RAPPORTO N°5/2020 INDICAZIONI AD INTERIM PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI AMBIENTI INDOOR IN RELAZIONE ALLA TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE DA VIRUS SARS-COV-2, in cui evidenzia:
Nei diversi edifici e ambienti in cui si svolgono una molteplicità di attività e funzioni (come le abitazioni, gli uffici, le strutture sanitarie, le farmacie, le parafarmacie, le banche, le poste, i supermercati, gli aeroporti, le stazioni e i mezzi di pubblici) è utile promuovere processi che permettano di acquisire comportamenti e misure di prevenzione della salute.
L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 del 2020 ha riacceso con forza, sin da subito, la necessità di rivedere e accelerare i protocolli riguardo la qualità dell’aria indoor, rimasti sopiti dalla carenza progettuale e che oggi reclamano tutta l’irresponsabilità per la mancata adozione di misure atte a prevenire e coadiuvare una pandemia di questa portata.
Se è vero che il contrasto alla malattia è affidato alla medicina, è altrettanto vero che le prime misure di contenimento sono quelle legate alla pulizia, igienizzazione e sanificazione degli ambienti.
In questa direzione, l’Istituto Superiore della Sanità ha pubblicato il RAPPORTO N°5/2020 INDICAZIONI AD INTERIM PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI AMBIENTI INDOOR IN RELAZIONE ALLA TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE DA VIRUS SARS-COV-2, in cui evidenzia:
Nei diversi edifici e ambienti in cui si svolgono una molteplicità di attività e funzioni (come le abitazioni, gli uffici, le strutture sanitarie, le farmacie, le parafarmacie, le banche, le poste, i supermercati, gli aeroporti, le stazioni e i mezzi di pubblici) è utile promuovere processi che permettano di acquisire comportamenti e misure di prevenzione della salute.
Il termine particolato si riferisce a sostanze come il pulviscolo atmosferico e le polveri sottili: si tratta di elementi che hanno una dimensione molto ridotta, che va da pochi nanometri fino a poco più di 500 micron.
Diversi studi effettuati in questi ultimi mesi dimostrano che sono state trovate tracce di SARS-Cov-2 sul particolato (PM). Monitorare il particolato nelle città diventa così un indicatore per rilevare precocemente la ricomparsa di focolai.
I danni sull’organismo e sull’ambiente dipendono dalla sua composizione chimica. Se le particelle si fermano nelle vie respiratorie possono essere causa di tumori e forme teratogene oltre alla trasmissione di virus e batteri. Sui vegetali interferiscono con la fotosintesi, sugli edifici corrodono i materiali e ne riducono la durata.
L’aspirapolvere centralizzato Sistem Air è l’impianto essenziale per tutte le case. Garantisce la salubrità degli ambienti con le pulizie ordinarie.
Un sistema integrato semplice e duraturo. L’unico al mondo che espelle micropolveri, acari, allergeni, inquinanti, batteri e virus.
Sistem Air Pro, invece, risponde alle esigenze di professionisti e industrie. Oltre le semplici pulizie, uno strumento di lavoro.
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